A tutti voi sarà capitato di vivere situazioni in cui vi siete arrabbiati così tanto da sentire che l’ira aumentava senza riuscire a frenarla. A chi non è mai successo di sentire come una semplice scintilla si trasformava in un fuoco che si propagava per tutto il corpo e la mente? E la cosa peggiore è che questa rabbia incontrollabile spesso ci porta a dire e fare cose di cui poi ci pentiamo amaramente.
Il problema è che non ci sentiamo male soltanto per noi stessi, ma anche per tutti coloro che ci circondano. Molto spesso, infatti, la nostra ira fa male alle persone che amiamo e questo accade anche quando quelle persone non c’entrano niente con il motivo della nostra rabbia. Anzi, spesso cercavano solo di tranquillizzarci, e noi ci siamo scagliamo contro.
Che cos’è l’ira e quali implicazioni ha per chi la prova?
Iniziamo dalla base: che cos’è l’ira? L’ira è un’emozione che produce sentimenti sgradevoli per chi ne soffre. Porta il corpo da uno stato di tranquillità ad uno di intensa attività, a cui risponde attraverso la difesa o l’attacco.
Di solito la proviamo soprattutto in situazioni interpersonali; vale a dire, quando ci stiamo relazionando con qualcun altro. Se in una di queste situazioni crediamo che qualcuno stia cercando deliberatamente e senza un valido motivo di impedirci di raggiungere un obiettivo, ecco che emerge l’ira.
In quel momento sentiamo che qualcosa minaccia i nostri interessi e che dobbiamo agire subito per difenderli. L’ira di solito si presenta inizialmente accompagnata da livelli piuttosto bassi di malessere. Se non la gestiamo in modo efficace, tuttavia, questa irritazione iniziale può aumentare fino a esplodere senza alcun freno.
È stato dimostrato che presentare una tendenza elevata a rispondere in modo collerico di fronte a diverse situazioni ha notevoli ripercussioni sulla salute. Prima di tutto, genera un insieme di sensazioni sgradevoli per chi la prova, ma non finisce qui: è anche un segnale di possibili disturbi affettivi, come la depressione.
Inoltre, è una variabile che è bene tenere in considerazione nel trattamento e nella riabilitazione di diversi problemi neuropsicologici, come quelli associati ai danni cerebrali di natura traumatica o all’alcolismo, come dimostra uno studio dell’Università Camilo José Cela di Madrid. Infine, ha un’influenza anche su diversi problemi fisici, tra cui i disturbi cardiovascolari, il cancro, l’ulcera e il tabagismo.
Quando sono invaso dall’ira, come mi percepiscono gli altri?
L’ira non influisce solo sulla nostra salute, sia fisica che mentale. Ha anche delle conseguenze sulla nostra cerchia sociale. Mettiamoci per un attimo nei panni degli altri: come ci siamo sentiti quando qualcuno intorno a noi si è arrabbiato e ha proiettato la sua ira su di noi?
Le risposte possono essere diverse a seconda delle circostanze. Se siamo davvero noi i “colpevoli” giustificati della loro ira oppure no; quali sono state le strategie che l’altra persona ha impiegato per farcelo sapere; se ha agito in modo mediamente tranquillo o se, al contrario, ha utilizzato un atteggiamento altamente aggressivo contro di noi. Questi sono solo alcuni dei fattori che influenzeranno la nostra interpretazione della situazione e, di conseguenza, le emozioni che proveremo.
Partendo da questo presupposto, dobbiamo tenere in considerazione che l’altra persona si sentirà più attaccata quanto più fuori controllo sarà la nostra ira e quanto più aggressivo il nostro atteggiamento. Una reazione di questo porterà anche l’altro ad arrabbiarsi e a non potersi controllare. Il risultato di una situazione simile è facilmente prevedibile, vero? A chi non è mai capitato di iniziare a litigare per un motivo di poca importanza e di scaldarsi tanto da finire alle mani?
Situazioni del genere possono generare una grande quantità di emozioni negative nell’altro. Si comincia con la tristezza, per poi passare alla rabbia, all’incomprensione o ad un senso di vulnerabilità. Possiamo anche generare un sentimento di rifiuto nei nostri confronti. Di fatto, se abbiamo spesso reazioni colleriche con gli altri, potremmo portarle ad allontanarsi sempre più da noi, fino a ritrovarci soli.
fonte lamenteemeravigliosa